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      Così furono vinti gli Apuani, trasportati a mille a mille nel cuore del Sannio, i Friniati, i Genuati, i Veturii e le altre oscure tribù che si erano ricoverate a nord dell'Apennino, gli Ingaunii, gli Statielli, gli Ossibii, che resistettero quasi sino ai tempi di Augusto, se Strabone dice che i Romani, dopo una guerra di ottant'anni, erano appena riusciti ad assicurarsi uno spazio di 12 stadii di larghezza pel libero passaggio dei pubblici ufficiali. Ligures montani duri et agrestes, dice Cicerone, certo così fatti dalla natura loro e dai luoghi che abitavano. Non molto alti, di forte muscolatura e corpo asciutto, bruni di tinta, con capelli neri, parchi e laboriosi, traevano anche le donne alle più dure fatiche dei campi ed a tutti i rischi delle pubbliche imprese. E poichè a molti mancò presto la terra da lavorare e da sfruttare, si gettarono al mare e diventarono arditi navigatori o pirati, ovvero correvano al servizio mercenario, ricercati per la resistenza, l'audacia e la valentìa nell'uso della fionda, adsuetus malo, come li cantò Virgilio, quando i loro marinai veleggiavano in tutti i mari circostanti, e Anzio era citato da Scilace come un emporio dei Liguri. Roma li trovò costituiti in liberi comuni, nei villaggi, fra dirupi appena accessibili, dentro le grotte e le caverne. Nulla sappiamo della loro lingua, e appena ne distrecciamo qualche parola nella confusione delle significazioni etniche toponomastiche: forse è ligure il nome stesso delle Alpi e quello antico del Po, Bodincum.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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