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      La pianta, di cui si contano ben 25 qualità, vegeta meglio nei terreni argillo-calcari, asciutti, bene scassati, sulle pendenze soleggiate o nei ripiani sostenuti da muricciuoli: ma troppi nemici, specie da alcuni anni, insidiano questa produzione, sebbene costituisca pur sempre una delle maggiori ricchezze della Liguria.(228) La vite, favorita da un terreno sassoso e ricco di calce, esposta ad un clima tepido e uguale, cresce sui colli, e sulle rive del mare, a pergolati, a filari, più di raro a cespugli, sui pioppi, insieme ai cereali, ai legumi, ai frutteti. La coltura si andò diffondendo e migliorarono i tipi, perchè si comprende che la vite sia più rimunerativa dell'olivo ad onta della fillossera, che, specialmente intorno a Ventimiglia, ha recato danni gravissimi.(229) Godono maggiore rinomanza i vini delle Cinqueterre, della Polcevera, di Albissola, di Taggia, ma in generale i vini ordinari sono leggieri, scarsi di materia zuccherina, di gas acido carbonico e di alcool, per la troppo lunga fermentazione; abbondano invece di tannino, sono sani, ma non reggono al trasporto di mare, se non debitamente alcoolizzati. La produzione è d'altronde scarsa al bisogno degli abitanti, che devono ricorrere ai prodotti di altre regioni. Invece si fa un gran consumo di patate per l'alimentazione in tutta la regione montuosa. Assai notevole è la coltura degli agrumi, che, insieme ai frutteti, ai prodotti degli orti ed ai fiori, accresce notevolmente il valore delle terre liguri e dà luogo ad una esportazione rapidamente crescente.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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