A Sestri Ponente e a Cornigliano alcune fabbriche attendono alla lavatura meccanica del cotone; altrove si fabbricano maglierie, cordami, si filano la canapa, il lino, la juta, e sono numerosi i telai domestici, più numerose le donne e le fanciulle che lavorano i merletti ed i pizzi, specie su tutte le rive del golfo di Rapallo, dove l'industria ha antiche e gloriose tradizioni.(233) La concia delle pelli, che trae la materia prima dalle regioni platensi, dall'Africa, dagli Stati Uniti, dalla Cina, ha una eccezionale importanza e fiorisce in più di 20 comuni, specie a Genova, Sestri Ponente, Savona, Ventimiglia; mentre è in decadenza l'industria della carta, una volta fiorente. Altre industrie notevoli sono le tipografiche, le litografiche, e quelle che lavorano il legname, fabbricano turaccioli di sughero, mobili, specie le sedie rinomate di Chiavari, ed hanno pure gran nome le industrie gentili del corallo e dei lavori di filigrana, che si esportano in tutto il mondo.
Le comunicazioni stradali lasciano a desiderare in Liguria, a cagione delle naturali difficoltà del terreno e della relativa povertà dei comuni che dovrebbero sostenere le maggiori spese. Alla fine del 1900 la Liguria aveva appena 1200 chilometri di strade ordinarie, poco più della metà di quelle che dovrebbe avere per trovarsi nelle condizioni d'altre provincie dell'Italia superiore, ed ultimare la sua rete stradale. Vi sono in media appena 22 chilometri di strade per 100 chilom. di superficie, mentre la media del regno supera i 28, e la provincia di Porto Maurizio è in condizioni ancora inferiori a quella di Genova.
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