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      Tuttavia anche il Banco andò in rovina: esso ebbe il torto di prestare non per le imprese del lavoro, bensì ai principi in guerra e, come era naturale, il fallimento ne fu la conseguenza. Alla metà del secolo XVIII la bancarotta ridusse Genova ad una vera impotenza politica. Cadde così facile preda della Francia, e fu poi unita alla monarchia sabauda nel 1815. Diede tuttavia nella sua storia prove d'eroici ardimenti individuali e collettivi, e si ricordano con onore un Giacomo Lomellino che resistè solo al popolo insorto dopo la prima cacciata degli Austriaci, Gian Battista Perasso, il Balilla che fu l'anima dell'insurrezione del 1746, le eroiche resistenze opposte da tutto il popolo a Barbarossa, e l'ardimento dei marinai genovesi che nel 1290 segavano e rapivano la catena che chiudeva Porto Pisano, trofeo memorando, restituito ai fratelli nel 1860.
      Genova è diventata in questi ultimi anni una delle più belle città d'Europa, ed appena restano poche viuzze, strette come fessure, con le case altissime ed alcuni quartieri popolari ad attestare l'antico disagio, che era cresciuto specialmente nella prima metà del secolo XIX, quando anche bellissimi edifici cadevano in rovina e le mura ed i forti la aduggiavano tutta quanta. Situata quasi nel centro del suo bel golfo, dalla marina sale gradatamente ad anfiteatro sulle colline, dove aumentarono rapidamente le ville e i giardini, ora che vi si ascende a tutto agio con le funicolari elettriche; dietro si elevano i nudi monti coronati dai forti che la difendono, e sul cui dorso si svolge per 14 chilometri, la lunga e grigia linea della cerchia militare.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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