La città, ove ebbe origine la famiglia Garibaldi, è centro del traffico di formaggi, e fa commercio di tele di lino, ardesie, seggiole e macramè, tessuti dalle contadine dei dintorni.(243) A poca distanza sorgono gli avanzi di un monumentale palazzo dei Fieschi e dell'abbazia fondata da Innocenzo IV e compiuta da Adriano V, che furono dei conti di Lavagna. Da questo grosso borgo, che è quasi unito a Chiavari, tolsero titolo i Fieschi, come la terra l'ebbe dalle lavagne che vi si estraggono abbondantissime, se pure non diede ad esse il suo. Cogorno si compone di numerose ville nascoste tra le viti, gli ulivi e i castagni; al pari di Ne, che ha parecchie torri, nelle quali si rifugiavano gli abitanti del litorale per sottrarsi alle incursioni saracene. San Colombano Certenoli, nella valle di Fontanabuona che così eroicamente seppe resistere ai Francesi da essere chiamata la "valle del Diavolo", ha parecchie fabbriche di "tela di Chiavari". Risalendo la valle della Sturla, si riesce a Borzonasca, con le rovine dei castelli e della celebre badia dei Benedettini, mentre la valle di Fontanabuona conduce a Cicagna, un villaggio tutto sparso sulle pendici, come Neirone, Lumarzo e gli altri minori della valle. Santo Stefano d'Aveto, col borgo da cui ha nome, a 1017 metri sul livello del mare e le numerose parrocchie sparse nell'ampio territorio, è bagnato dall'Aveto, alle falde del Penna; Varese Ligure, col castello del Piccinino, ha bellissime chiese e fa grande commercio di funghi disseccati; la strada montana sale da esso al Colle di Cento Croci, che tolse il nome dalle numerose croci poste a ricordo degli infelici ivi assassinati da una banda di malandrini, che vi signoreggiò per lungo tempo.
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