Sopra Ceriana, grosso borgo di case agglomerate nella valle dell'Arma, si trova Bajardo, che nel terremoto del 23 febbraio 1887 ebbe 220 persone morte e 60 ferite sotto le volte della chiesa, quando fu quasi completamente distrutta la vicina Bussana. Nella valle dell'Argentina, dopo il porticciuolo d'Arma, si incontra la melanconica Taggia, coronata di torri e di bastioni medioevali, che tanto soffrì nell'ultimo terremoto da esser quasi abbandonata, sebbene centro agricolo importante, come sono Badalucco e Triora. Borgomare fu il più importante castello della valle dell'Impero, e perciò Genovesi e Spagnuoli lo rovinarono nel 1614; Pieve di Teco è centro d'importanti commerci e celebre per l'industria dei calzolai: in tutti questi villaggi le acque sono inquinate a cagione delle fabbriche di sansa. Nella conca ridente, dominata dal pizzo d'Evigno, solcata da rivi perenni, ridente di olivi, di viti, di agrumi, si trova Diano Castello, in mezzo ad una corona di altri Diani, tra i quali emerge Diano Marina, il porto di tutta questa regione; poco lungi da questo comune fu il centro del terremoto del 23 febbraio 1887, che ne rovinò in gran parte le case, dalle cui macerie si estrassero 191 morti e 102 feriti; Diano Marina fu poi ricostruita a nuovo ed è un ridente paese, dove pare che la spiaggia si vada lentamente abbassando.(255)
Oltrepassato al Ponte San Luigi il confine del regno, si trovano per lunga tratta del litorale altre terre italiane. È prima Mentone, dove, su grandi massi di puddinga, sorgono palazzi, ville, alberghi disseminati fra i giardini; la via della Cornice sale su per il monte della Turbia, con stupende vedute pittoresche, e solo nei moderni tempi fu costruito un altro tronco presso il litorale.
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