Montecarlo, se anche non fosse tristamente celebre per i suoi giuochi, lo sarebbe per i giardini, le ville, per tutte le pompe dell'arte, che, unite alle bellezze incomparabili della natura, ne fanno un vero paradiso terrestre. Il casino dei giuochi sovrasta alla stazione ferroviaria, adorno di rabeschi, sculture, mosaici, e ancora più ricco è l'attiguo teatro, costruito col maggior lusso. Scendendo verso Monaco, si gode la più incantevole veduta della marina, e del monte, su cui sale alla Turbia una ferrovia a dentiera di 2338 metri; attraversata La Condamine, soggiorno climatico delizioso, si riesce alla rupe sporgente nel mare su cui sorgono il castello del principe, costruito nel 1245, e gli altri edifici del microscopico governo dei Grimaldi. A Villafranca fu costruito uno dei forti più strategici della Francia e la città stessa domina un golfo amenissimo, mentre la Turbia, su in alto, attrae alle rovine della torre d'Emilio Scauro, con una delle più ampie e magnifiche vedute del litorale paradisiaco. Nizza, alle foci del Paglione, è la patria di Massena e di Garibaldi, la metropoli del lusso e dei piaceri di tutta la riviera, cogli alberghi sontuosi, i frequenti convegni sportivi, i carnevali fioriti. Ceduta con la Savoia alla Francia in compenso all'aiuto prestato nelle guerre dell'indipendenza nel 1860, si sviluppò come capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime, e fu maestra a tutto il litorale nell'esercizio dell'industria dei forestieri. La denominarono forse i fondatori Focesi dalla vittoria conseguita sui Liguri indigeni, e già dal tempo dei Romani era celebrata pel mite clima.
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