La Romagna è parte dell'Emilia, ma si distingue da essa; il Po di Primaro, ed il Sillaro, coi declivi che s'inerpicano su alla vetta del Citerno traverso il circondario di Imola, dividono le due sottoregioni.(256)
Negli epigrammi di Marziale ed in un editto di Valentiniano III del 426 trovansi le prime menzioni della regione che certo il gran Costantino non donò alla chiesa, ma forse divise in due, ed una, nel corso dei secoli, fu la Romagna. Il nome non le derivò dall'apocrifa donazione del codice carolingio, ma da una divisione allora già accolta fra l'Italia longobardica e la romana, onde la terra fu poi detta Romania.(257) Neppure al tempo di Dante erano ben chiari i suoi confini, se li confondono del pari umanisti e legati papali. Certo Bolognesi e Ferraresi non si considerarono mai Romagnoli; il ducato di Ferrara tenne Lugo in sua balìa come terra romagnola, allo stesso modo che oggidì chi da Bologna va ad Imola suol dire "andiamo in Romagna". Romagnoli sono invece per lingua, usi, costumi, la repubblica di San Marino, una parte di quel Montefeltro, che tenne sempre i suoi parlamenti in Romagna, e la Romagna toscana, come dal nome che durò attraverso i secoli ed anzi si usa per ciò appunto al plurale: le Romagne. Il nome d'Emilia pareva invece scomparso dall'uso comune quando rivisse coi ducati e venne confermato a tutta la regione traversata dalla via Emilia da un decreto del dittatore Farini del 22 dicembre 1859. Secondo il Rosetti la Romagna, nei suoi confini geografico-storici, avrebbe 630,724 abitanti, sopra 6350 chilometri quadrati (1881).(258) Un'altra regione emiliana ha un nome speciale, il Frignano, ma comprende, si può dire, il solo circondario di Pavullo.
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