A Rivergaro la Trebbia comincia ad avere un corso ampio, dentro al quale, specie sino a Rivalta e più giù, si formano molte isole, sino a che assottigliato dai numerosi canali d'irrigazione e per lo più povero e persino spoglio di acque entra nel Po, quattro chilometri sopra Piacenza. Le rive della Trebbia sono celebri per la grande battaglia che Annibale vi diede ai Romani nel 218 avanti Cristo, e per la vigorosa resistenza che nel letto stesso nel fiume Macdonald oppose nel 1797 ai Russi.
N. 70. -- PIACENZA ED IL PO.
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Minore importanza ha il Nure che scende dal lago Nero, accoglie varii confluenti venuti dal monte Ragola (1710 m.) e dopo aver toccato Ferrera a 918 metri, e dato vita alle prime industrie della valle, scende rapido per oltre 300 metri, per formare un vasto plesso d'acque al confluente del Lavaiuna, del Lardana e d'altri minori torrenti. Dal Ponte dell'Oglio s'allarga, forma isole vaste, erra in bracci morti e canali, assottigliandosi e scendendo al Po poverissimo d'acque. Ancora meno importanti sono il Riglio, che, sceso da 1096 metri, traversa rapidamente una deserta e solitaria valle e scende nel Po a poca distanza dal confluente del Chero e del Chiavenna, uniti presso Cadeo. L'Arda nasce verso i 1400 metri, accoglie il Lubiana ed altri affluenti, e presso Mignacco è trattenuto da una diga artificiale, che forma un vasto serbatoio. Diviso dal Chiavenna da una piccola eminenza, tocca Lugagnano e poco oltre comincia a disperdersi in canali e rivi, sì che presso Castell'Arquato è già povero d'acque.
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