Sotto Bologna il Reno piega a nord-nord ovest; tra Cento e Pieve di Cento, fa un altro gomito, dirigendosi ad est sulle valli paludose di Malalbergo. A Traghetto, per bonificare il paese sottostante e preservarlo dalle devastatrici alluvioni del fiume, il Reno venne immesso nell'antico letto del Po di Primaro, fiancheggiando all'uopo questo canale con solidi ed alti argini. Così imprigionato, pur serbando il suo nome, il Reno volge decisamente ad est segnando il confine della provincia di Bologna con quelle di Ferrara e Ravenna, e sbocca infine in mare al porto di Primaro o di Ravenna. Il suo maggior tributario di sinistra è la Samoggia, che scende dai monti soprastanti a Zocca, ed è arricchito dal Lavino e da altri minori affluenti. Sulla destra il Reno accoglie numerosi ed importanti affluenti, i principali corsi d'acque della Romagna, la Savena, l'Idice, il Sillaro, il Santerno. La Savena nasce al Sasso di Castro (1277 m.) sull'Appennino toscano, a circa 770 metri sul livello del mare, corre da sud a nord incontro all'Idice, per gittarsi con quello nel Reno; sul contrafforte montuoso che divide la sua valle da quella dell'Idice, corre la strada della Futa, tra Bologna e Firenze. L'Idice nasce a 1200 metri, fra le gole del monte Oggioli, presso il villaggio fiorentino di Filigare; percorre il fondo di una angusta e selvaggia valle in direzione di nord, poi piega ad est, e sotto la ferrovia e la Via Emilia che lo attraversano si unisce alla Savena. I due fiumi uniti continuano nella cassa di colmata di Idice e Quaderna, per gittarsi traverso a terreni ormai bonificati nel Reno.
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