(277) "Abbastanza regolare, scriveva Luigi Tanari, vi è il succedersi delle stagioni. Infatti le piovose e le secche si prolungano spesso oltre misura, con gravi danni della produzione agraria e le intemperie hanno sempre carattere più o meno violento; mancano le necessarie gradazioni e questa mancanza è forse uno dei più dannosi effetti del clima locale. Le grandini, i geli, le nevi sovrabbondanti, le brine talvolta premature o tardive, i venti impetuosi e le nebbie diverse recano gravi danni, perchè, sebbene non estese, sono frequenti. Nè i soverchi alidori estivi tornano a vantaggio: il sole e il calore, che alle piante profitterebbero, favoriscono anche lo sviluppo degli insetti e delle muffe che le divorano e le guastano".(278)
Nel suo complesso, il clima della regione emiliana è piuttosto vantaggioso alla salute degli abitanti, sebbene cominciamo a trovare qui alcune delle condizioni che andranno crescendo nell'Italia peninsulare e non sono molto confacenti al buon regime igienico degli abitanti. Infatti uno degli elementi più importanti per l'igiene è l'abbondanza e la bontà delle acque, e queste, salvo in alcuni paesi appenninici, sono scarse e per lo più non molto potabili; ben ottocentomila abitanti sono costretti a bere acque cattive e persino insufficienti, e non più d'altrettanti sono quelli che hanno bastevole copia di buone acque. Gli scoli naturali ed artificiali del territorio, specie nelle sue parti più depresse, sono molto numerosi, e si vennero risanando, con grande vantaggio dell'agricoltura e dell'igiene, vasti tratti di territorio.
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Luigi Tanari Italia
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