All'aspetto esterno troppe volte però non corrispondono la pulizia e le altre condizioni igieniche dell'interno, come avviene un po' del vestire, assai migliore all'apparenza che in realtà. Il vitto del popolo è piuttosto buono ed abbondante, ma di regola male preparato e peggio servito. Il pane non sanno ancora farlo bene, salvo nelle città più occidentali della regione, che molto appresero a tale riguardo dalla vicina Lombardia. Altrove, anche in città, vige ancora il costume di preparare il pane in casa, e mandarlo poi a cuocere al forno pubblico per una intera settimana; ed in campagna il pane di mistura, preparato e cotto orribilmente, finisce coll'ammuffire ed essere la causa principale della pellagra e di tanti altri inconvenienti.
Grande è il consumo del frumento, scarso quello delle frutta; il consumo della carne, per quanto sia maggiore che nel Veneto e nella Liguria, è inferiore alla Lombardia ed al Piemonte; in 114 comuni si fa notevole consumo di vino, scarso in 208, e l'alcoolismo vi è meno diffuso che in altre regioni. Ma il vino, salvo poche eccezioni, si fabbrica ancora come ai tempi di Noè, e quello che si beve è spesso inacidito. Il servizio medico è sufficiente; le farmacie sono piuttosto scarse e non fornite di tutto il necessario, gli ospedali si trovano per lo più nel centro dell'abitato, di costruzione antica, sì che fanno ai pugni coi dettati dell'igiene: si cerca di migliorarli, ma si devono vincere ostacoli infiniti, il minore dei quali è talvolta la mancanza dei mezzi.
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