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      La regione dei pascoli non è molto estesa, chè troppi sono nell'Appennino i terreni incolti, o dove crescono magri ed ingrati cespugli od erbaccie non gradite al bestiame ed inutili all'uomo, quando se ne tolgano l'odorata ginestra, abbondantissima, ed altre piante che la coltivazione potrebbe migliorare. Ivi crescono centauree ed achillee, che col graphalium ed alcune piante congeneri orride e spinose servono di ornamento; il dictamus fraxinella esala un odore fortissimo dal suo fiore che s'accende nelle quiete sere estive; e nei luoghi acquitrinosi dei monti la drosera rotundifolia attira nell'umore viscoso delle sue foglie i moscerini. Altrove i pressi delle vie, i muri e le incolte piaggie sono popolate, in molti luoghi addirittura coperte, dai bianchi tappeti del cerasticum alpinum, variati col rosso della saponaria ocymoides e col giallo della violaciocca selvatica.
     
      N. 73. -- SAN MARCELLO PISTOJESE E L'ABETONE.
     
      [vedi 073.png]
     
      Nella pianura continua la vegetazione arborescente di tutta la valle del Po. Da lungi pare talvolta un bosco, specie vicino alle estreme falde dei monti, ma da presso si vedono lunghi filari o gruppi d'alberi, ove ad ogni passo si riconosce la mano dell'agronomo; il clima e il suolo propizio permettono di avere insieme una rigogliosa messe e una lussureggiante vegetazione arborescente. Ma come già ho avvertito per la Lombardia, la varietà che allegra l'agricoltore e l'economista, non interessa il naturalista botanico, che trova quasi dovunque le stesse piante, le stesse erbe, e quasi in nessun luogo quella vegetazione spontanea che attrae i suoi studi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





Appennino Lombardia