La spiaggia rettilinea e sottile della Romagna poco si prestò alla formazione di porti, i quali hanno pressochè tutti poca importanza. Dieci sono stati classificati dalla legge del 16 luglio 1883, nessuno dei quali in prima categoria. Dei porti che comunicavano con Ravenna e dove ancorarono le flotte romane, nessuno rimane; porto Corsini fu fatto costruire da papa Clemente XII; il porto di Rimini, che era una volta presso la stazione ferroviaria, venne sistemato dai Malatesta verso il 1400 e quasi tutti gli anni è necessario prolungare le palafitte piene di pietrame e le fascine che lo proteggono. Il porto di Cesenatico costruito nel 1300 e dopo varie distruzioni ampliato da Leonardo da Vinci, è anch'esso un modesto porto canale, che lotta continuamente colle sabbie; il porto di Primaro si trova alla foce del fiume omonimo, in sito malsano e senza alcuna opera d'arte; così si dica del porto di Bellaria e di quello di Riccione, formati dalle foci dell'Uso e del Maravello. Il porto di Cervia è formato da un canale artificiale difeso da piccoli moli, e quello di Cattolica è aperto anche a navi di cabotaggio, grazie alle corrosioni che ne mantengono aperta la foce; esso venne assicurato alla navigazione dal 1854 con la costruzione di canali e palafitte, prolungati più volte.(295)
N. 77. -- VALLI DI COMACCHIO.
[vedi 077.png]
Il movimento marittimo è scarso, come in tutta la costa adriatica, e non regge al più lontano confronto colle opposte marine, dove gli antichi Veneziani avevano posto infatti le basi della loro potenza marittima.
| |
Romagna Ravenna Corsini Clemente XII Rimini Malatesta Cesenatico Leonardo Vinci Primaro Bellaria Riccione Uso Maravello Cervia Cattolica Veneziani
|