San Giorgio di Piano, Argelato, Castel d'Arzile, Galliera colla meravigliosa villa che fu già dei Beauharnais, poi dei De Ferrari ed ora dei Montpensier, e San Pietro in Casale sono terre difese a gran fatica con argini robusti, per evitare i danni cui andavano altre volte soggette per le piene, e l'impaludamento dei loro territorii, più bassi del Reno e dei suoi affluenti. E sono del pari umidi, grassi, feracissimi Minerbio, centro industriale importantissimo, Baricella, Malalbergo, nome, quest'ultimo, che ancora ricorda le febbri per cui ne era temuto il soggiorno, quando il territorio, a nove o dieci metri sul livello del mare, era tutto una palude. Budrio è una vera città, con le antiche mura munite dei torresotti; la campagna è popolata di ville e masserie infinite, fra le più intense coltivazioni; Molinella sorse sull'antica palude di Padusa, e i suoi vasti prati fanno pensare alle marcite lombarde, minacciati, è vero, dall'Idice, minacciati dal Reno, mentre non tutte le paludi sono ancora scomparse.
Due altri circondarii ha la provincia, Vergato ed Imola. La città di Vergato, già sede di un "capitano della montagna", postovi dai Bolognesi a difesa dei passi, è mercato frequentatissimo di bestiami e di legna, con le colline piene di amene ville; Castel d'Ajano, a 772 metri, fu segno a frequenti imprese guerresche tra Bolognesi e Modenesi; Tavernola, frazionata in numerosi casolari, ebbe di recente il nome comunale da un'altra sua borgata, Grezzana, cresciuta a cagione delle sue industrie, come Marzabotto, che si denominava Caprara sopra Panico; nella villa degli Aria, presso Marzabotto, si è scavata una delle più celebrate e ricche necropoli etrusche.
| |
Giorgio Piano Argelato Castel Arzile Galliera Beauharnais De Ferrari Montpensier San Pietro Casale Reno Minerbio Baricella Malalbergo Molinella Padusa Idice Reno Vergato Imola Vergato Bolognesi Castel Ajano Bolognesi Modenesi Tavernola Grezzana Marzabotto Caprara Panico Aria Marzabotto
|