Il palazzo comunale è ricco di bei dipinti; la cattedrale, sorta appena i cristiani poterono esercitare liberamente il loro culto in quei luoghi, è ricca d'opere d'arte del pari che di mensa vescovile. Le splendide antiche, costanti tradizioni di beneficenza consentirono di innalzare ad Imola ricchi edifici per ogni sorta di sventure, e vanno tra altri ammirati l'Ospedale della Scaletta ed il manicomio, dove s'accolgono ben 1200 infelici. Lunghesso le vie quasi tutte a portici non mancano edifici privati che, per pregi architettonici, memorie storiche, collezioni di quadri ed oggetti artistici, meritano un posto segnalato. Imola è anche il centro industriale più importante della provincia dopo il capoluogo; nei dintorni si visita la Madonna del Piratello. Castel del Rio, Tossignano e Fontana Elice, che appartenevano sino al 1884 alla provincia di Ravenna, e Bozza sono piccoli e poveri comuni alpestri; quest'ultimo ebbe tuttavia virtù di sostenere gli assalti di Cesare Borgia e del cardinale Mario Sforza, col suo ben conservato castello dato poi da Clemente VII in feudo ai Malvezzi. Mordano è comune rurale in riva al Santerno, costituito di villaggi, parrocchie e gruppi di cascinali sparsi nella pianura; Castel San Pietro conserva notevoli avanzi di un passato di battaglie, ed è uno dei maggiori mercati agricoli, di bestiame, di vini e d'altri prodotti. Castel Fiumanese e Castel Guelfo, frazionati in gruppi quasi innumerevoli, hanno entrambi l'antica rocca, fida quasi sempre alla parte guelfa; il loro territorio, come quello di Medicina, faceva parte dell'antica palude di Padusa, sulla quale gli Etruschi avevano fondato la città di Claterna, spazzata via dalle bufere delle lotte comunali, quando appunto i suoi abitanti fondarono San Lazzaro e Medicina.
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