Cesare Borgia passò anche su Forlì come sanguinosa meteora; papa Giulio II la riunì ai dominii della Chiesa, dei quali seguì le lieti, ma per lo più tristissime sorti sino alla liberazione, che meritò, come poche altre città, mandando gli eroici suoi figli a tutte le battaglie della redenzione. Forlì è suddivisa in quattro rioni, che ebbero modernamente nome da Vittorio Emanuele, Garibaldi, Mazzini, Aurelio Saffi, con vaste e belle piazze, ampie vie, monumenti ed edificii insigni. Tra questi si notano la chiesa di San Mercuriale, il palazzo comunale ricostruito nel 1359 dall'Albornoz, l'antico palazzo del podestà, la cattedrale di Santa Croce ed altre chiese. E sono pure notevoli la rocca di Ravaldino, descritta da Nicolò Machiavelli, che se ne intendeva, come una delle più forti del tempo, il sontuoso ed imponente palazzo degli studi, eretto dal cardinale Paolucci nel 1713 per i padri della Missione, la Pinacoteca coi quadri di Marco Palmezzani, Nicolò Rondinelli, Francesco Menzocchi, del Cotignola e del Guercino, a non parlare dei numerosi palazzi privati. Nei dintorni si ammira la chiesa di Santa Maria delle Grazie, eretta da Pietro Bianco, un pirata albanese pentito dei suoi misfatti. Di Forlì erano il Melozzo, il Palmezzani, il Menzocchi, Paolo Guarini, Cesare Hercolani, Giambattista Morgagni, Carlo Matteucci, Aurelio Saffi, Cesare Albicini.(311)
Bertinoro sorge a 240 metri, sopra un colle elevato, da cui si domina tutta la pianura; fu già rocca fortissima ed ha territorio ferace di olivi, di frutta, di cereali, di canapa, con cave di zolfo e sorgenti di acque minerali.
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