Il palazzo Comunale, il portico del collegio, il palazzo dell'Università ed alcuni di ricche o patrizie famiglie sono pure assai notevoli. Un altro museo è stato raccolto nell'albergo delle Arti, e nelle piazze principali sono notevoli i monumenti di Vittorio Emanuele, dei Martiri della Libertà, di Ciro Menotti, Nicola Fabrizi, Alessandro Tassoni, Lodovico Muratori, i quali, coi due Cesi, Guido Mazzoni, Giovanni e Jacopo Sadoleto, Ludovico Castelvetro, Carlo Sigonio, Fulvio Testi, Raimondo Montecuccoli, Luigi Zini, con tanti altri letterati, artisti, scienziati, guerrieri, patrioti, onorarono questa fortunata città.
Modena siede quasi nel centro della provincia, in bassa ed umida pianura che ricorda di esser stata antica stazione lacustre e poi fondo di palude, anche dopo le secolari alluvioni dei fiumi e l'industre e paziente lavoro compiuto nell'assidua lotta contro le acque da tante generazioni; a pochi chilometri a sud della via Emilia, il territorio si eleva sino alle vette del Cimone. Bomporto ha un importante sostegno sul Naviglio e produce il migliore lambrusco; San Cesario fu ben munito castello, in mezzo ad una selva di cui restano appena le traccie; nel suo territorio era il celebre ponte custodito a lungo dai Templari, segno a continue discordie tra modenesi e bolognesi. Campo galliano è antica borgata, tra il rustico e il civile, con un castello di cui si hanno appena pochi avanzi; Soliera fu già feudo dei Pio sino a che passò agli Estensi, e Bastia o Bastiglia fu così denominata quando Bernabò Visconti fortificò l'antica Cese; Nonantola è tra i più celebri luoghi della provincia per la Badia ivi fondata nel 753 da Sant'Anselmo già duca del Friuli; i frati prosciugarono e coltivarono i selvosi e palustri dintorni, si difesero nella rocca ben munita anche dagli assalti della contessa Matilde e rifabbricarono per ben tre volte la loro artistica chiesa: Ravarino ed altri villaggi furono a lungo soggetti a questi monaci che già vi producevano eccellente lambrusco.
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