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      Verso la metà del secolo scorso, l'ingegnere Zendrini ebbe l'idea di mettere agli sbocchi di tutti i canali di scolo naturali ed artificiali robuste chiuse di separazione fra le acque dolci e l'onda marina. Le febbri scomparvero immediatamente e l'atmosfera riebbe la sua primitiva purezza. Nel 1768 le chiuse mal riparate lasciarono che di nuovo avvenisse il miscuglio dell'acqua dolce colla salsa, ed il flagello dei miasmi riprese la sua opera distruttrice; la salubrità si riebbe nei villaggi del litorale soltanto dopo che furono ricostruite le chiuse. Per due volte da quell'epoca l'incuria del governo di Firenze venne punita in tal modo a danno dei poveri rivieraschi dei canali e per due volte si ricorse all'unico mezzo terapeutico, quello di guarire la terra stessa. Dopo il 1821 la buona manutenzione delle chiuse, che costituisce il primo servizio igienico del paese, nulla più lasciò a desiderare e la salubrità generale non venne mai meno. Il capoluogo del distretto, Viareggio, che nel 1740 era uno stagno pestifero e mortale, è attualmente una città di bagni di mare, frequentata impunemente nella state da numerosi forestieri. Le piantagioni di pini e d'altri alberi hanno pure contribuito moltissimo al risanamento della contrada.(353)
      Il lavorìo sotterraneo dev'essere assai notevole sotto tutte le formazioni rocciose della Toscana. Le vene metallifere vi si ramificano in reti estesissime e le sorgenti minerali d'ogni specie, saline, solforose, acidule, ferruginose, sono proporzionalmente più abbondanti e più fitte che in qualsiasi altra parte d'Italia: sovra una superficie tredici volte minore, vi troviamo quasi la quarta parte delle fonti termali e medicinali della Penisola e delle adiacenti, e fra esse ve ne sono alcune celebrate nel mondo intero.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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