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      Come tutta la regione peninsulare, la Toscana ha assai poche forme ad essa esclusive, in confronto di quelle possedute dalle provincie continentali, dalle quali si distingue piuttosto per caratteri negativi.
      Tra i mammiferi il Giglioli nota l'arvicola Savii e l'hystrix cristata; tra gli uccelli la calandra, alcune silvie, il merops apiaster, varie safficole, l'emberiza pyrrhuloides; tra i rettili la lucertola occhieggiata, il gimnodattilo, la rhinechis scalaris; una salamandra anfibia, il geotriton fuscus, e tra i pesci alcuni barbi, l'alburnus vulturius e l'atherina lacustris. Assai meno studiata è le fauna degli invertebrati, che presentano invece un maggior numero di specie locali e distinte.
     
      La grande ricchezza di animali e di piante dovuta all'abbondanza delle acque ed alla mitezza del clima, ha certo contribuito a far popolare la Toscana in remotissimi tempi. Prescindendo dagli oscuri ed incerti padri aborigeni, tre sono le stirpi principali, che nei tempi preistorici occuparono il suolo toscano, i Liguri, gli Umbri, gli Etruschi.(360) I Liguri si ritirarono lunghesso i fianchi dei monti che si innalzano sulla destra dell'Arno inferiore, ove si conservarono più a lungo e lasciarono traccie più manifeste; gli Umbri dominarono forse l'intero paese, sino a che sopravvennero gli Etruschi, occupando non solo tutta la regione cui diedero il nome, ma altre ancora con le loro colonie strette in confederazioni potenti. Caduti invano i tentativi degli eruditi, per mandarci dalle foreste germaniche, avvolte allora nella più fitta barbarie, il popolo italiano più ingegnoso e più colto dei tempi antichi, questi Etruschi si hanno ormai per derivati dai Lidii dell'Asia minore, certo da quell'oriente, dove allora ferveva una superba civiltà. Nell'Etruria ebbero dodici città principali, che pare, fossero Populonia, Chiusi, Volterra, Cortona, Arezzo, Perugia, Volsinia, Vetulonia, Cere, Tarquinia, Vejo e Vulci, capoluoghi di altrettante confederazioni.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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