Erano un popolo forte e vago di imprese guerresche, sì che cinque secoli avanti la fondazione di Roma si volsero contro gli Umbri, e tolte loro le terre, si avanzarono su tutta la pianura del Po, sino ai piedi delle Alpi, dove fondarono l'Etruria nuova con altre dodici città. Del pari si estesero fino alla Campania, combattendo Osci e Volsci, e lasciando dovunque l'impronta del loro genio immortale. Le loro navi, salpando dai porti di Luni, insignis portus quo non spatiosius alter, come lo canta Silio Italico,(361) da Pirgi, da Populonia, intrapresero viaggi, per quelle remotissime età, meravigliosi, mentre riducevano in loro soggezione quasi tutta l'Italia.(362) Così intrapresero stupendi lavori, cinsero le loro città di fortissime mura, e coltivarono nobilmente tutte le arti belle, lasciandone documenti meravigliosi.
N. 91. -- PISA E L'ARNO.
Scala di 1 : 100,000.
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Fra i vari ritratti che gli Etruschi ci hanno lasciati sui vasi delle necropoli, il tipo più comune è quello d'uomini membruti, spesso obesi, vigorosi, dalle larghe spalle, col viso pronunciato, il naso curvo, la fronte larga e sfuggente, la tinta bruna, il cranio un po' depresso e coperto d'una capigliatura ondulata, il più spesso dolicocefali. Questo tipo non è quello della maggioranza degli Elleni, nè degli Italiani. Fra i monumenti da essi lasciati non si riscontrano i nuraghi, codeste costruzioni bizzarre che in sì gran numero vennero elevate dagli antichi abitanti della Sardegna; e checchè ne dica Bonstetten, mancano anche i veri dolmen.
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