Gli opifici della Torretta a Livorno trattano il rame; a Limestre presso San Marcello pistojese, si lavora il rame e l'ottone, essiccando i cementi che si ricavano dalle miniere di Fenice massetana e di Capanne Vecchie. La fonderia in bronzo e la galvanoplastica ha uno stabilimento di primo ordine a Firenze, di dove uscirono i più bei monumenti in bronzo della moderna Italia. Scarperia di Mugello ha i suoi coltellinai, Siena ferri artistici.
La produzione dell'acido borico, dei sali di rame, dei perfosfati e d'altri prodotti chimici per l'agricoltura, l'industria, la medicina, gli usi domestici ha una grande importanza. I saponi di Sesto fiorentino ed i profumi di Santa Maria Novella godono fama europea. Le fornaci della Sieci, i cementi di Rignano, l'antica e gloriosa fabbrica dei Ginori, che conta più di un secolo e mezzo, ed i cui prodotti artistici godono nome europeo, quella di Signa con le sue celebri maioliche artistiche sono onore e vanto della Toscana a non parlare delle fabbriche di lastre, specchi, bottiglie.
Nel Mugello ed altrove fiorisce l'industria dei cappelli di paglia, che alimenta una esportazione di parecchi milioni di lire. Oltre a cento filande, specie nelle provincie di Lucca e di Firenze, tengono in azione 2500 bacinelle, occupando da 4 a 5 mila operai. Qua e là si trovano lanifici, un cotonificio a Pontedera e altri minori altrove; varie fabbriche di carni salate nel Casentino, numerose concerie, specie a Santa Croce sull'Arno, una cinquantina di cartiere tra grandi e piccole, a Pescia, San Marcello pistojese ed altrove.
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