A maggiore importanza assursero le officine terrestri e marittime che le società ferroviarie esercitano a Firenze ed i fratelli Orlando a Livorno, dal cui cantiere uscirono bastimenti di primo ordine e corazzate. La fabbrica di macchine agricole a Grosseto, l'officina Galileo di Firenze, da cui escono strumenti di precisione celebratissimi, le moderne officine elettriche che sorsero quasi dovunque, sono pure notevoli, come lo sono le officine tipografiche e litografiche e le altre industrie artistiche onde specialmente è ricca questa terra.
La produzione è certamente agevolata dalle vie numerose e frequenti, generalmente ben tenute. La faentina passa dalla Val del Mugnone nel Mugello; la bolognese si inerpica pei gioghi desolati della Futa alle fiamme petrolifere di Pietramala; la pistojese sale al rezzo dei boschi di San Marcello e alle selve dell'Abetone; la pisana conduce all'amena Garfagnana, alle biancheggianti marmoree vette delle Alpi Apuane, al maggior testimonio dell'audacia medicea, Livorno. La strada senese, dalle sinuose colline del Chianti sale a Siena, e irraggia di là alle bellezze etrusche e medioevali di Volterra, alle saline, ai soffioni, alle ligniti, alle maremme pestifere, al lido industre di Piombino e Follonica, all'Elba, alle rovine etrusche, all'Argentario. La strada romana segue l'Arno fin sotto Pratomagno, e di là per la Chiana volge al Trasimeno, a Montepulciano, alla sinistra rocca di Radicofani, alle tombe pelasgiche, all'Amiata. E tra queste maggiori, tutto un dedalo di minori strade percorrono in ogni senso il paese.
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