Firenze, che fu la capitale transitoria del regno e resta una delle sue città più importanti, non è fra quelle fondate dagli antichi Tirreni; semplice colonia romana, essa è moderna, in confronto di tante altre città del regno. Durante l'impero non ebbe grande importanza: dominava la regione la vecchia Fiesole che sorge al nord, sulle colline, e che i Fiorentini dovevano un giorno rovinare e privare delle sue colonne e delle statue, per arricchirne i propri monumenti. Il rapido sviluppo di Firenze nei secoli del medio evo deriva dal fatto che essa era allora stazione necessaria sulla strada che dalla Germania e dalla Lombardia per Bologna conduce nell'Italia meridionale. Finchè ogni iniziativa veniva da Roma, tutti coloro che avessero voluto recarsi nella valle del Tevere, sul versante opposto degli Appennini, dovevano valicare la montagna nel sito più prossimo e ridiscendere sulla riva dell'Adriatico verso Ancona o Rimini. Decaduta Roma, quando il riflusso dei popoli barbari si compì da nord a sud, la strada naturale divenne quella delle pianure lombarde, per guadagnare la valle dell'Arno attraverso le breccie dell'Appennino toscano. La via militare era ad un tempo quella dei commerci; in quell'ammirabile bacino dovea sorgere quindi un grande centro di scambio e d'industria.
N. 95. -- FIRENZE.
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Così la "Città dei fiori" ingrandì, prosperò, diventò quella meraviglia che è attualmente. Ma le sue stesse ricchezze le riuscirono fatali. I banchieri, i cui scrigni accoglievano gran parte dei tesori d'Europa, si resero man mano padroni della repubblica.
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