Il castrum romano venne ampliato "nella cerchia antica" le cui vie anguste e intricate circondavano il Mercato Vecchio sventrato a' dì nostri. Venuti i grandi in città, vi costruirono torri ed una seconda cerchia, oltre la quale si estesero presto i sobborghi, sì che nel secolo XIII furono cinti delle nuove mura, che formarono un pentagono di quasi 10 chilometri, con ottanta torri e dodici porte. Le torri furono demolite per consiglio di Clemente VII "quando l'uso delle artiglierie le rese più pericolose agli assediati che agli assalitori". Alle mura succedettero nel 1865 i bei viali moderni, sì che appena restano ora le porte Romana, San Gallo, al Prato, alla Croce, San Giorgio, San Nicolò, San Miniato, San Frediano, i ricordi della cerchia gloriosa, come restano le fortezze di Belvedere e di San Giovanni Battista, erette dai Medici per tener soggetta la città.
      Firenze è attraversata da quattro ponti e due in ferro, tra i quali si dispiegano i lungarni, coi loro palazzi superbi. Il solo ponte alle Grazie tenne fermo contro le piene dei secoli; il ponte Vecchio, con le sue classiche botteguccie, tra il 1000 e il 1345 era in legno e fu portato via molte volte, come avvenne del ponte alla Carraja e di quello di Santa Trinità, il più fastoso. Le vie hanno talvolta i nomi antichi, dei santi di cui hanno le chiese, di nobili e illustri famiglie, dei benemeriti della politica e dell'arte moderna, o delle case regnanti. Le piazze sono belle e spaziose o storicamente celebri, quasi tutte con monumenti antichi o moderni: dell'Annunziata colla statua di Ferdinando I, d'Azeglio, di Santa Croce dove si teneva il giuoco del calcio, e fu eretta la statua di Dante, Demidoff col monumento al principe ond'ebbe nome, del Duomo con la loggia del Bigallo di San Firenze, del Grano, dell'Indipendenza, di San Lorenzo, con le statue di Giovanni dalle Bande Nere, Manin col monumento del virtuoso repubblicano propugnante la resistenza ad ogni costo, di Santa Maria Novella, di Mercato Nuovo, centro dell'industria e del commercio.