Fra gli edifici principali è la cattedrale di San Zenone, coi superbi bassorilievi dei Della Robbia, Sant'Andrea, San Bartolomeo in Pantano, San Pier Maggiore, San Francesco al Prato, che sono tutte, al pari d'altre minori, veri musei artistici, superati forse dalla chiesa di San Giovanni Fuoricivitas, che adorna ora una delle vie principali. Il palazzo pretorio è un gioiello artistico che conserva tutta l'impronta medioevale, come il palazzo degli Anziani serba le più importanti memorie della libera città e delle sue lotte intestine. Pistoja ha importanti istituzioni di beneficenza e d'istruzione; tra quelle lo spedale del Ceppo adorno di bassorilievi dei Della Robbia.(391) Vi è fiorentissima l'industria della lavorazione del ferro, e parecchie altre sono tenute in onore, ma più la arricchisce il suo fiorente contado del quale Ippolito Taine scriveva: "Dovunque sono evidenti le tracce di una grande prosperità. Il versante delle montagne è picchiettato di mille punti bianchi, ville nascoste fra i castagni e gli ulivi, e agiate case rurali".(392) I dintorni della città sono abbondanti di acque, freschi di ombre, frequenti di ville, tra le quali quella del Puccini che vi conservava la spada di Castruccio Castracani e ricostruì la Torre di Catilina, la villa di Celle, quella del Pino ed alcune altre.
      Pistoja ha numerose frazioni rurali che le formano ricca corona; le sono inoltre uniti giudiziariamente quattro importanti comuni: Lamporecchio, colle vetrate dei Della Robbia, ed il celebrato "topazio" cantato tra i migliori vini da Francesco Redi; Marliana in Val di Nievole, con le belle selve di castagni; Montale nella valle dell'Ombrone; Serravalle, antica rocca fra Pistoja e Lucca; Tizzana con la superba villa Magia, dove dimorò Carlo V. San Marcello Pistojese, a 623 m. nell'alto bacino della Lima, domina la bella strada, che fra l'Alpe delle tre Potenze ed il Cimone, traverso all'Abetone, adduce nel Modenese.