Ebbe tuttavia pace e prosperità sotto il ducato dei Baciocchi, ed anche il governo di Maria Luisa di Borbone che vi seguì fu tra le più miti tirannidi d'Italia, sino a che quel buontempone del suo figliuolo vendè a contanti il ducato alla Toscana, da cui si tenne sempre come qualcosa di diverso.
La provincia forma un solo circondario con 24 comuni, tutti superiori ai 3000, abitanti, ma frazionati e costituiti di villaggi e pievi pressochè innumerevoli. Barga è città importante, a 410 metri, con chiese e palazzi, ricca di industrie, con castelli rinomati e ville amenissime nel territorio vasto, in parte montuoso, feracissimo. Coreglio, su di un estremo contrafforte della Rondinaia, fu detta degli Antelminelli, ai quali venne data in feudo da Giovanni di Boemia, ed ha una cava di lignite che potrà essere utilizzata coll'apertura della ferrovia per Aulla. Più giù la valle del Serchio ricorda Malebolge, cogli archi arditi dei suoi ponti, che le danno un aspetto fantastico, tra i quali il ponte del Diavolo, che se non servì all'imagine dantesca, perchè è del 1322, è un curioso modello del come quei ponti venivano costruiti, faticosi per i veicoli, ma sicuri contro le maggiori piene. Borgo a Mozzano, anche l'antico castrum mutianum, ha avanzi d'antiche mura; i Bagni di Lucca, già ricordati, oltre a costituire un comune cospicuo, presentano ameno e gradevole soggiorno; e Pescaglia, ricco di pascoli, di legnami, di cereali, sorge a 480 metri, su di un estremo sprone dell'Alpi Apuane.
La Val di Nievole era riputata da Sismondi la più industre e la meglio coltivata di tutta la Toscana, e si estende per 41 chilometri dai monti sovrastanti a Crespole sino all'Arno, mentre è lunga circa altrettanto da Velicordo alla Verinea.
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