Il granduca, che avrebbe voluto che Portoferaio si denominasse Cosmopoli, la dotò di non pochi monumenti, e del suo tempo sono molte case in mattoni, quasi sempre a due piani, la cinta massiccia, le strade a forma di terrazze, le numerose cisterne. Presso queste si raccoglie talvolta un gruppo di giovinette, come le vide L. Simonin, "coi loro grandi occhi neri ombrati di lunghe ciglia, le rosse labbra aperte, la carnagione oscura, il viso di un magnifico ovale incorniciato da una capigliatura d'ebano, nel luogo arido, brullo, decorato soltanto da larghe foglie di aloe, come una visione del lontano oriente".
N. 99. -- APPENNINO TOSCANO MERIDIONALE.
Dalla Penisola italiana di T. Fischer, trad. dall'ing. V. Novarese
e prof. M. Pasanisi, ediz. Un. Tip.-Ed. di Torino.
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Su di una dolce eminenza, nella vicina valle di San Martino, sorge la villa che fu dimora prediletta di Napoleone durante il suo effimero regno, convertita nel 1851 in un museo napoleonico, quando la comprò il Demidoff, da cui a sua volta la ricomprò il Tonietti. Marciana Marina era una volta molto su in alto, al Castello, dove anche adesso preferiscono riposare i vecchi marinai. Da cotesta antica Marciana, i giovani avidi di comodi e di novità scesero al mare, ed a poco a poco sorse, crebbe, prevalse la Marina, come dalla vecchia Rio scesero a Rio Marina, da San Pietro e Sant'Ilario a Marina di Campo, mentre i vecchi villaggi, colle strade strette, tortuose, oscure, restarono appollaiati sui colli. Marciana Castello è a 375 metri, tra vigneti e castagni, mentre le nuove propaggini rispecchiano nel mare le case bianche, i piccoli cantieri, le officine dove più ferve la vita.
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