Future immigrazioni daranno presto la preponderanza politica agli Europei, ma è probabile che l'antica razza non sarà, grazie al numero, sopraffatta, come nol sarà nel resto dell'Africa settentrionale.
      La futura annessione della Cirenaica al mondo civile è già abbastanza preparata dalle ricerche degli esploratori. Fin dal principio del secolo decimottavo, un viaggiatore francese, Lemaire, studiava le rovine delle città greche. Paolo Lucas, Shaw, Bruce, Granger, videro qualche parte del litorale. Gli Italiani Cervelli e Della Cella, portarono dall'interno, dove erano penetrati nel 1811 e nel 1817, le prime osservazioni sul suolo, sul clima, sui prodotti, sulle antichità. Vennero poi i fratelli Beechey, che attesero sopra tutto allo studio delle coste, mentre l'artista Pacho visitava specialmente le città rovinate dell'altipiano e ne descriveva i monumenti. Delaporte, De Bourville, Barth, Hamilton, De Beurmann, Gerardo Rohlfs, Murdoch, Smith e Porcher percorsero essi pure la Cirenaica, e negli ultimi anni numerosi viaggiatori, astronomi, geografi, naturalisti, si tennero dietro l'un l'altro, quasi tutti spediti dalla Società italiana di esplorazione in Africa a preparare all'Italia la via per occupare le antiche colonie greche(6).
     
      N. 1 – ITINERARI DEI VIAGGIATORI PRINCIPALI NELLA CIRENAICA.
     
     
      Tra l'Egitto ed il territorio di Barca non ci sono frontiere naturali. Le colline ed i piani che dominano a nord l'oasi di Siuah continuano ad ovest, ma innalzandosi con terrapieni, che possono essere giustamente chiamati Giebel (monti), di là dal golfo di Solum o Mellah, punto di partenza della linea di divisione, ufficialmente tracciata, fra l'Egitto e la Tripolitania.