L'altipiano della Cirenaica deve in gran parte la bellezza dell'aspetto all'elegante profilo dei monti, le cui più alte cime, presso il litorale, sono rotonde. La spiaggia è sparsa in alcuni luoghi d'innumerevoli avanzi di coralli(10), che ne formano circa il terzo della massa, è circondata di terre alzantisi mano mano fino alla base della costa, a perpendicolo delle roccie scoscese, separate le une dalle altre da angusti rigagnoli, fra cui serpeggiano i sentieri per salire obliquamente i pendìi. Sopra codesto rialzo frastagliato della base calcare, appariscono le cime del Giebel Akdar, di là dalle quali comincia il versante del deserto; letti di uadi s'aprono verso il sud; alle colline boscose succedono i serir, nome dato a vaste estensioni sassose, o piani rivestiti d'una povera vegetazione di artemisie e di alfa. Il colore del suolo cangia insieme col rilievo; i monti di Barca sono coperti d'un terriccio rossastro, per cui gli Arabi chiamarono la contrada Barca el-Hamra o «Barca il Rosso»; verso il sud poi la tinta grigia e la bianchezza della sabbia o della nuda roccia succedono a poco a poco alle feconde argille rosse dell'alta Cirenaica: si entra in Barca el-Beida o «Barca il Bianco». Ancora più a sud, dove l'arido suolo non alimenta alcuna vegetazione, lo spazio deserto non ha alcun nome geografico; quivi è la mobile duna, la pietra o la dura argilla a fatica traversate dalle carovane che non trovano pozzi d'acqua salmastra che a grande distanza l'uno dall'altro.
      La parte settentrionale di Barca, a nord dei serir e delle dune della regione «bianca», gode un clima «italiano». A livello del mare, la temperatura normale annua è, secondo le latitudini, di 21 e 22 gradi centigradi, media isotermica, superiore di parecchi gradi a quella dell'Italia meridionale; ma sulle alture, dove l'aria è più rarefatta, la temperatura è eguale a quella della Sicilia e del Napoletano: inoltre le brezze marine, che spirano regolarmente, rinfrescano l'atmosfera.