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      Sull'altipiano di Cirene, a 500 metri di altitudine, il calore del giorno, temperato dal vento marino, varia da 12 gradi centigradi l'inverno(11) fino a 29 l'estate(12). La notte l'irraggiamento del calore dalla terra al cielo sereno abbassa notevolmente la temperatura, ma raramente avviene ch'essa discenda fino al punto da formare il ghiaccio. Pochi climi poi possono essere paragonati a quelli della Cirenaica per dolcezza ed invariabilità. Il viaggiatore è raramente esposto ai rigori delle stagioni; inoltre si può con facilità passare da una zona all'altra, poichè la pianura, l'altipiano e la montagna sono egualmente rivestite del terriccio rosso in cui prosperano tutte le coltivazioni delle regioni temperate. Appunto come dice Erodoto, «il territorio di Cirene ha tre stagioni. Le coste abbondano di frutti, dei quali i primi arrivano a naturale grossezza: si miete, si vendemmia, e appena riposto il raccolto, sulle colline i frutti sono già maturi; indi viene la volta di quelli dei luoghi più alti, in guisa che la prima messe è consumata, quando si sta per cogliere l'ultima: così per otto mesi continui quei di Cirene non fanno che raccogliere»(13).
      Il Barca «rosso» appartiene alla regione mediterranea delle pioggie d'inverno, sebbene spesso alcuni acquazzoni cadano anche in autunno. Per la sua forma, quasi di isola, la Cirenaica è esposta a tutti i venti, i quali, tranne quelli del sud e del sud-est, le apportano una umidità che, ritenuta dalle cime de' monti, si risolve spesso in pioggie copiose.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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