Pagina (10/1046)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Talvolta l'acqua che precipita dai burroni verso le città del litorale, ha abbattuto e precipitato in mare parecchi casolari, e quelli che resisterono all'impeto, ebbero i terrapieni sfondati, ed il piccolo letto, formato di terra battuta con le mazzaranghe, sparve insieme con l'alghe e le altre erbe marine che le rivestivano(14). Tuttavia la quantità annuale di pioggia è minore che nella maggior parte delle contrade europee: secondo Fischer(15), sarebbe in media da 350 a 500 millimetri, cioè la metà o due terzi di quella che cade in Francia. Da Alessandria a Cirene essa cresce man mano verso ovest(16). D'altronde, una parte considerevole di acqua pluviale sparisce tosto nelle fessure del suolo calcare e perciò non scende sugli altipiani, ma ricompare nelle pianure in abbondanti sorgenti che scaturiscono alla base delle coste scoscese. In parecchi luoghi poi, specialmente ad ovest del Giebel Acdar, vicino a Bengazi, le acque sotterranee raggiungerebbero il mare per anditi nascosti, se gli antichi non fossero riusciti a rintracciarle e ricondurle alla superficie(17). Nonostante le pioggie che cadono sulle montagne, la Cirenaica non ha un solo corso di acqua permanente: in quanto poi al Barca «Bianco», esso non ha nella regione delle sabbie e delle nude roccie, che alquanti uadi senz'acqua e, di tratto in tratto, pozzi, nel cui fondo stilla un liquido salmastro.
      La vegetazione sta in rapporto con la quantità di acqua pluviale, caduta direttamente dal cielo, o che trapela dalle fontane: aumenta perciò da est a sud.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





Fischer Francia Alessandria Cirene Giebel Acdar Bengazi Cirenaica Barca