Al richiamo di quel giusto a seguire la «via di salvezza» accorsero altri fuggitivi, i più algerini come lui; nuovi monasteri sorsero in altre parti del paese e ben presto i fuggitivi da ospiti divennero padroni. Nel 1851 il viaggiatore Hamilton dovette difendersi contro quei fanatici. Al presente il principale personaggio nel paese di Barca, e perfino a Bengazi, dove sventolano le bandiere dei consoli d'Europa, non è il mutessariffo eletto dal Sultano, ma il procuratore o ukil dello sceicco degli Snusi, al quale il governo concesse perfino il diritto di amministrare la giustizia. Nel distretto più di 25,000 uomini, tra fanti e cavalieri oltre i khuan, o fratelli, e i servi che vivono in venti conventi(30), dipendono dal capo dell'ordine; dovunque s'incontrano schiavi ed animali marcati a ferro rovente della parola Allah, ed il sigillo della confraternita. Nondimeno lo sceicco non abita più in paese, giacchè fin dal 1855, per isfuggire la sorveglianza dell'Europa, egli si è prudentemente ritirato nell'oasi di Faredga, che, sebbene appartenga ufficialmente all'Egitto, non ne dipende in fatto per essere su di una strada circondata dal deserto. Prima dimora dello sceicco fu una necropoli scavata nella roccia; ora però possiede a Giarabub, sua capitale, vaste costruzioni, conventi, caserme, arsenali, magazzini che sono in comunicazione colle acque salate del lago Faredga. Quivi è il centro dell'impero religioso, che da una parte si estende fino al Senegal, dall'altra fino alla Mesopotamia(31), avente sotto di sè non meno di 1,500,000 persone, in tutto dipendenti dal volere del Gran sceicco.