Il figlio del fondatore, che succedette al padre nel 1859, divenne il padrone incontestato e tosto ubbidito di tutti i khuan del mondo che in lui vedono il mahdi, la «Guida» o meglio il «Ben guidato»(32), cui il destino riserba di ristabilire la potenza dell'Islam. Gli Snusi però non tendono in apparenza ad alcuno scopo politico: il loro ideale è di confederare tutti gli ordini religiosi ortodossi in un corpo teocratico indipendente da ogni autorità secolare: disapprovano la violenza ed ai loro fratelli perseguitati consigliano non la rivolta, ma l'esilio volontario dai paesi sottomessi ai cristiani nei zauia indipendenti. Con tutto il loro aborrimento per le agitazioni politiche, gli Snusi non riescono però meno nocivi all'indipendenza, anzi il loro solido organamento li rende più temibili che non siano parecchie tribù sempre pronte ad insorgere. La solidarietà musulmana acquistò loro più vittorie che non avrebbero ottenuto con le armi. In questa guisa s'impadronirono dell'Uadai, riscattando una ciurma di schiavi che i negrieri conducevano in Egitto e mandandoli a casa missionari della causa dei liberatori. Ora il Sultano dell'Uadai non è che un luogotenente del Mahdi di Giarabub e tutti i suoi sudditi appartengono all'Ordine(33). È probabile però che per codesti zelanti panislamisti comincieranno presto i giorni delle dure prove, allorquando l'influenza d'Europa si farà sentire con l'annessione manifesta o indiretta del paese di Barca. Il potere apparente dei Turchi ed il governo degli Snusi corrono rischio di essere insieme rovesciati.
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