Un palmizio, che serve di guida ai viaggiatori, è l'unica pianta che si alza su di essa(49). Sull'antico fondo lacustre è il sito dell'antica città di Barca, che fu la greca rivale di Cirene, poscia la prima nel novero delle «cinque città», per cui quel paese ebbe il nome di Pentapoli: è il punto estremo del continente toccato dai Persiani, sotto Dario, ventiquattro secoli fa. La Barca greca divenne coll'andar del tempo la Barca araba e, come Cirene, diè il nome a tutto il paese dalle frontiere egiziane al golfo delle Sirti. Di lei, come di Cirene, non rimangono grandiose rovine de' tempi ellenici; ebbe nondimeno nel medio evo una grande importanza come luogo di sosta principale tra Alessandria e Tunisi per gli eserciti arabi: era allora centro di commercio e di approvvigionamenti. Di quei prosperi tempi non ha conservato che le rovine d'un castello e vaste cisterne, giacchè Barca non ebbe, come Cirene, sorgenti perenni. Sotto i Tolomei essa fu surrogata come grande città dal suo scalo marittimo, Tolemais, il nome del quale fu appena modificato. Tolmitah non è più una città; si vedono gli avanzi delle mura di cinta che non misuravano meno di sette chilometri di circonferenza, ed i fondamenti di parecchi edifici. Alcune di quelle rovine sono occupate dalla tribù dei marabutti Agail, i quali per gelosia di mestiere resistettero lungamente alla propaganda degli Snusi, finchè venne la volta della loro conversione(50). Sebbene quasi interamente colmato dalla sabbia, il porto offre ancora sicuro rifugio alle piccole navi; nè c'è fino a Bengazi, più di cento chilometri a sud-ovest, nessun'altra insenatura del litorale più comoda per lo sbarco.