essere inferiore al livello del Mediterraneo; i fossili d'ursini, di pettini, di ostrea, coprono il suolo a miliardi; qua e là monticelli insulari circondati di sabbia indicano l'antico livello del piano corroso dalle acque. Le alte dune del Rhart interrompono codesta depressione, che gli Arabi chiamano Gerdoba, ma, se sono esatte le misure provvisorie di Rohlfs e de' suoi compagni, essa ricomincia ad ovest, in forma d'un uadi spirale, che si congiunge con le oasi di Gialo e d'Augila. Il livello di queste bassure varia, secondo Rohlfs, da 30 a 51 metri disotto dal mare. La più larga valle ad est del gruppo delle oasi, conosciuta specialmente col nome di «Uadi», ha la direzione generale da sud a nord e nord-ovest e probabilmente raggiunge un altro letto marino, il Bir Rassam, che Rohlfs trovò da 100 a 107 metri più basso del golfo delle Sirti. Quivi abbondano sparsi al suolo tronchi d'alberi petrificati, specialmente di palme e di lentischi, formanti grandi «foreste pietrificate» come quelle d'Egitto. Nel sito in cui il viaggiatore tedesco traversò la depressione di Bir Rassam, la valle si dirige verso nord-ovest per congiungersi probabilmente, presso l'antica foce, con l'uadi Fareg, altro letto abbandonato dalle acque, che gli Arabi dicono abbia la lunghezza di cinque giornate di cammino. La bocca della valle chiusa dalle dune, forse da colline rocciose(58), è nel luogo detto Ain Chebrit, circa 200 chilometri a sud di Bengazi. L'Uadi Fareg è ordinariamente considerato il confine tra la terra abitabile ed il deserto.
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