Abitano la parte orientale del deserto, specie il distretto che circonda el-Areg, nell'oasi di Gialo, i Mogiabra che si dicono anch'essi d'origine berbera, sebbene parlino arabo. Non curano la coltivazione del suolo, ma sono per natura abili commercianti quanto quelli di Gadamès e, come quelli, hanno colonie di mercanti in tutte le oasi della Libia. Si vanta il loro coraggio, la loro sobrietà e la perfetta onestà: secondo Burkhart, essi hanno scoperto la strada fra il litorale e l'Uadai, per il Cufra e il Wagianga. L'oasi di Leccherreh è abitata dalla tribù di origine araba dei Zuiya (Suaya). Qualunque sia la differenza di lingua e di origine, Uagili, Mogiabra e Zuiya si rassomigliano moltissimo dal lato fisico, e la tinta nera della pelle indica quale parte importante abbia preso l'elemento negro negli incrociamenti. Fra gli abitanti di Augila, il legame del matrimonio è esilissimo; secondo Hamilton, non è difficile incontrare uomini stati successivamente venti o trenta volte sposi, il prezzo della moglie variando da trenta a quaranta lire in media. L'istituzione dell'ordine dei rigidi Snusi avrà certamente modificato i costumi, rendendo i divorzi più rari e diminuendo l'uso del vino di palma(62). Il commercio dell'arcipelago d'Augila con gli Stati dell'interno, specialmente con l'Uadai ed il Darfur, sembra abbia preso una importanza considerevole, dacchè la via del Nilo fu chiusa dalla guerra. Nel 1855 il traffico sulla via di Augila fu per alcuni anni interrotto in causa di un'aggressione di mercanti maltesi i quali, col consenso, si dice, del pascià di Tripoli, assalirono presso Augila una carovana, uccisero parecchie persone facendone prigioniere circa trenta.