Sebbene pochi, forse meno di mille, essi cercano di rimanere isolati per conservare la loro indipendenza, che avrebbero già perduta se l'esercito turco avesse potuto giungere fin là. Ma se per errore le oasi di Cufra sono indicate su parecchie carte come parte del governo della Tripolitania, non è già ch'esse siano sfuggite al dominio degli Snusi(64). Per la propaganda religiosa, i cuan algerini divennero i veri padroni del gruppo d'oasi, e se il convento principale di Giarabub fosse, perchè troppo vicino alla costa, minacciato da qualche conquistatore turco o cristiano, esso porterebbe il centro del suo potere fra il deserto, nella loro grande zauya d'el-Istat. Durante il suo viaggio, Rohlfs potè pienamente conoscere quanto potenti fossero i cuan, giacchè, minacciato da questi, non scampò dalla morte che colla fuga: ebbe poi il rispetto di tutti, quando prese a proteggerlo il mahdi di Faredga.
Le oasi di Cufra non sono inferiori al livello del mare, come pareva quando furono scoperte le bassure fra le oasi egiziane ed il golfo della Gran Sirte. Dall'oasi d'Augila, più bassa del Mediterraneo, il suolo si va insensibilmente innalzando e già l'oasi di Taiserbo, la più settentrionale dell'arcipelago di Cufra, ha un'altitudine di 250 metri. Cababo, che è l'oasi più a mezzogiorno, ne ha 400, e probabilmente il suolo continua ad innalzarsi nel deserto del sud fino all'oasi di Wagianga. Mentre ad est e a nord-est un mare di sabbia solleva alte onde, nel paese di Cufra le dune sono assai rare, se pure non avviene altrimenti verso il centro, dove accerchiano l'oasi di Buseima.
| |
Cufra Tripolitania Snusi Giarabub Rohlfs Faredga Cufra Gran Sirte Augila Mediterraneo Taiserbo Cufra Wagianga Cufra Buseima
|