A sud-ovest, Erbehna offre press'a poco le stesse dimensioni ed un aspetto analogo alla precedente. Così una zona circolare di palmeti circonda un lago dominato a nord dai dirupi d'una montagna. A sud-est, infine, si stende, a guisa di mezzaluna verdeggiante, Chebabo, l'oasi principale di Cufra, lunga 200 chilometri circa. Ivi è raccolta quasi tutta la popolazione di Cufra e in mezzo dell'oasi sorge il villaggio di Diof o della «Buca», che forma la maggior riunione di capanne di questa parte d'Africa; ivi pure c'è il convento de' padroni del luogo. La zauya el-Istat, o «Convento della Purità», pare una fortezza: di là dalle alte muraglie bianche di quello, che potrebbero sostenere un assedio, si vede soltanto la parte alta delle case a terrazza. I dugencinquanta Snusi che con altrettanti schiavi ivi risiedono, come quelli che non avevano da temere alcun assalto, impresero già da molto tempo a coltivare giardini anche fuori delle mura del convento; tengono poi nei dintorni un vivaio di parecchi ettari, dove sono quasi tutti gli alberi fruttiferi delle oasi della Tripolitania. Del milione di palme che essi possedono nelle terre di Cufra, più del terzo ebbero dalla pietà de' fedeli(67).
     
      IV.
     
     
      LE RIVE DELLA GRAN SIRTE E TRIPOLI.
     
      La regione del litorale tripolitano, compresa fra l'estrema insenatura della Gran Sirte ad est e i promontori meridionali delle coste tunisine ad ovest, forma un territorio a parte per amministrazione e per rilievo di suolo. La zona ineguale di larghezza, i cui uadi inclinano con mille tributari, quasi sempre asciutti, verso il Mediterraneo, è dominata a sud e a sud-est da catene di scogli e di montagne, o dalle sponde dirupate di un altipiano che nel complesso si stende parallelo alle rive delle Sirti.