Inoltre la strada da Tripoli al lago Tzade, che si trova direttamente a sud, è relativamente facile, giacchè le oasi del Fezzan ed altre ancora indicano di tratto in tratto il cammino alle carovane; le montagne poi e le dune non sono ostacoli insormontabili, nè le popolazioni delle oasi, visitate già da gran tempo da viaggiatori stranieri, si opporrebbero a lavori di costruzione(69). «Il Sudan appartiene a chi sarà per avere Tripoli!» scrive il viaggiatore Rohlfs, consigliando l'Italia a conquistare la Tripolitania(70). Dal porto di Tripoli o dal fondo della Grande Sirte al porto di Braiga egli propone appunto di dirigere la strada ferrata verso Kuka, presso la riva occidentale del lago Tzade, la quale potrebbe forse essere accorciata di circa 200 chilometri costruendo un porto profondo sulla costa occidentale della Grande Sirte, per esempio, vicino al seno di Zafran (Marsa-Zafran). Questo tracciato non solamente indica la via più corta tra il bacino del Mediterraneo e quello del grande lago interno, ma sembra anche possa servire per quella attraverso il continente che unirà l'estrema concavità del golfo di Guinea, fra il Niger ed il Congo. È certo che la strada ferrata che dalla Tripolitania volgerassi a sud, sarà per riuscire una tra le vie maestre del commercio mondiale; non potrà però raggiungere l'importanza di quella più ad occidente che, partendo dalla rete, già molto attiva, del littorale algerino, raggiungerà per l'uad Messaura la grande curva descritta dal Niger disotto di Tombuctu.
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