Al soffio del vento di polvere, chiamato ordinariamente gebli o «vento di mezzogiorno», l'elettricità si sviluppa in abbondanza. Il viaggiatore Stecker un giorno potè scrivere il suo nome a tratti di fuoco sulle pareti di tela della tenda entro la quale s'era ritirato.
      La quantità di pioggia annuale che cade in media nel paese di Tripoli, è ritenuta minore di 20 centimetri. La proporzione è di molto inferiore a quella delle pioggie della Mauritania e della Cirenaica, cioè delle due contrade verso nord a dritta e a manca della depressione delle Sirti. Per questo riguardo, la Tripolitania appartiene più alla zona del deserto che a quella del litorale. I distretti dove avvengono più frequenti e maggiori acquazzoni sono i versanti settentrionali del Giebel Ghurian e delle altre catene che formano la sponda dell'altipiano, sicchè la ricchezza della vegetazione fa di quei luoghi un'altra Cabilia, dove potrebbero facilmente vivere centinaia di migliaia di abitanti. Nelle oasi della pianura, invece, per anni interi si devono sospendere i lavori per mancanza di pioggia. Nebbie umide, sebben rare, si formano prima del levare del sole qua e là sugli altipiani coltivati, e talora furon viste serpeggiare sulle oasi spiegando il loro velo attorno le cime delle palme. D'altra parte, le piante, per quanto grande sia d'ordinario la siccità dell'aria, devono assorbir sempre una parte dell'umidità latente, giacchè rimangono vive per anni senza che sia mai caduta goccia di pioggia. In tal guisa avviene che in una specie di crocifera, il gelgelan (mathiola livida), si scorgono quasi ogni mattina alquante goccioline sulla punta delle foglie, sebbene in nessuno dei luoghi circostanti sia caduta rugiada(90). Perfino le stesse roccie attirano l'umidità; se ciò non fosse, come mai fonti perenni, quale l'inesauribile fontana di Gadamès, potrebbero fornire continuamente acqua alle oasi, giacchè dieci e perfino vent'anni passano senza che la pioggia bagni il macigno da cui quelle scaturiscono?