In quanto al cedro, egli difficilmente resiste lungi dal litorale: nell'oasi di Gadamès ce n'è uno solo(92).
Nella Tripolitania, gli alberi fruttiferi per eccellenza sono l'ulivo e il dattero. Per il primo, le campagne rivierasche delle Sirti appartengono alla stessa zona che la Sicilia e l'Italia meridionale, per il secondo invece al clima delle oasi. Sulla costa, attorno a qualche villaggio, palme ed olivi formano boschetti graziosissimi di svariati intrecci per le mille varietà di arboscelli e di erbe del suolo, e per l'aspetto
N. 11. - REGIONI COLTIVABILI ED OASI DELLA TRIPOLITANIA.
di casupole o di rovine sparse tra la verdura. Ma i Tripolitani sono poco abili ad estrarre l'olio, e le olive hanno nel loro commercio ben poca importanza. La loro ricchezza consiste nei datteri, sebbene alcune oasi, a sud della Grande Sirte, non ne abbiano che di selvaggi, i quali crescono in boschi di palme e danno in media un frutto, che generalmente serve di cibo agli animali. Ivi sono anche alcuni datteri dal tronco biforcato, come le palme dum(93), le quali pure si trovano nella flora della Tripolitania meridionale. Si dice che i migliori datteri di tutto il paese siano quelli de' palmeti di Garia, nell'alta valle dell'Uadi di Zemzem, non eguali però a quelli di Suf in Algeria, nè a quelli dell'Uadi Draa, a sud del Marocco. Si può calcolare che vi siano nella Tripolitania circa due milioni di datteri coltivati(94). Le piantagioni consistono dovunque, sia nelle oasi vicine alla Montagna Nera o della hamada Rossa, sia nelle steppe che circondano il litorale del Mediterraneo, in datteri, l'uno presso dell'altro, in guisa da formare boschetti che nel tutto insieme hanno l'aspetto di isolotti verdi.
| |
Gadamès Tripolitania Sirti Sicilia Italia Tripolitani Grande Sirte Tripolitania Garia Uadi Zemzem Suf Algeria Uadi Draa Marocco Tripolitania Montagna Nera Rossa Mediterraneo
|