In tal guisa sarebbe spiegato il suo favore per gli Ebrei nel momento della conquista(102). A' nostri giorni, gli abitanti del Giebel Nefusa, sebbene divenuti musulmani, appartengono alla «quinta setta», giacchè sono ibaditi come i Beni-Mzab(103). Alcune tribù di montanari berberi vivono ancora in villaggi sotterra, e Duveyrier afferma che il Giebel Garian o «Monte delle Grotte» comunemente, ma contro ragione, chiamato Giebel Ghurian, dovrebbe il suo nome alle grotte di questi Trogloditi. È scavato nella roccia calcare uno spazio quadrangolare da otto a dieci metri di profondità e di altrettanta larghezza e lunghezza. Da ogni lato di questo cortile da smaltitoio sono le stanze a vòlte, dove stanno gli abitanti; un pozzo scavato in mezzo del cortile discende sino al pelo dell'acqua, che si trova ad alcuni metri di profondità solamente. Un corridoio tortuoso, con solide porte ai due lati, mette in comunicazione il cortile col di fuori. In quei recessi rientrano la sera gli abitanti con le bestie ed i volatili(104).
      Prima di arabizzarsi e di abbracciare il maomettismo, i Trogloditi innalzavano altari agli Dei. Nei dintorni dei monti, specie intorno a Msid, sugli altipiani di Tar-hôna rimangono monumenti religiosi attribuiti agli antenati dei Berberi e certo dell'epoca anteriore agli Arabi. Sono megaliti rassomiglianti a quelli della Bretagna, dell'Andalusia e dell'Algeria meridionale, con alcuni caratteri particolari. I monumenti berberi della Tripolitania sono portici di tre metri di altezza media, con due pilastri quadrati sopra un piedistallo comune, su cui è posato un masso quadrangolare che sorpassa da ogni lato le pietre verticali.