Ad est, una delle tribù più considerevoli è quella degli Aulad Slimân, ardenti Snusi che percorrono le steppe del littorale della Grande Sirte e che già spinsero le loro scorrerie di là dal deserto nel bacino del Tzâde, come i Nasamoni di cui parla Erodoto.
Più a sud, gli Aulad Chris si fissarono in parte come padroni dell'oasi di Zella; ivi presso, i burroni dell'harùgi nero servirono di rifugio a tribù sfuggite agli esattori mandati dal pascià. Gli Urfila o Orfella, abitanti le regioni ondulate alla base orientale del grande altipiano, sono i più belligeri e temuti tra gli Arabi della Tripolitania, non è guari, si giunse persino a dire rapissero i fanciulli per mangiarli. Essi si vantano Arabi e parlano arabo, ma la forma delle case, il sistema di agricoltura, i nomi delle sotto-tribù e dei villaggi provano che la loro origine primitiva fu berbera(107). A nord-est, verso la capitale, vengono man mano tribù meno numerose e più pacifiche: Chedadifa, Aulad Bu-Seïf, Sfradna, Aulad Jusef, Hamadât, Tar-hona. Il più rispettato di questi gruppi di famiglie, è quello dei Bu-Seif che vivono principalmente nelle bassure dell'Uadi-Sufegin e de' suoi tributarî. Per mantener incolume la purezza de' costumi, i Bu-Seif non accolgono lo straniero ne' loro accampamenti, ma gli assegnano una tenda vicina e gli usano tutti i riguardi d'una perfetta ospitalità. Gli Aulad Bu-Seif, la tribù del «Padre della Spada» allevano i più bei cammelli di tutta la Tripolitania. In ogni tenda, i piccoli cammelli sono trattati come figli di famiglia.
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