Ma per quanto sia il rispetto per le spose dei pubblici uffiziali turchi, i nati da quelle possono di rado ottenere onorifici uffici. La maggior parte di questi Culugli si ritira, dopo d'aver servito nella gendarmeria od in altri corpi dell'esercito, nelle campagne vicine alla città e si mescola gradatamente al resto della popolazione.
Come in tutti i paesi «barbareschi», anche in Tripolitania gli Ebrei sono la razza più odiata di tutte. Nondimeno essi sono tra i più antichi abitanti, perchè vi capitarono all'epoca dei Tolomei, e ne' primi tempi della dominazione romana ottennero speciale protezione dall'imperatore Augusto. In memoria degli Israeliti che abitavano quei luoghi prima dell'invasione degli Arabi, un accampamento che sorge ad ovest di Muchtar, sul litorale della Grande Sirte, porta il nome di Yehudia, cioè «Ghetto». Nel Giebel Ghurian, gli Ebrei occupano villaggi sotterranei, le cui abitazioni sono migliori di quelle de' Berberi, che stanno loro vicini. Soli artigiani del luogo, codesti Ebrei trogloditi non sono ivi trattati come i loro correligionarî degli altri distretti della Tripolitania. Nella capitale sono circa 8000 ed abitano un quartiere a parte, governato da un «rabbino politico», ignorante del Pentateuco e del Talmud, ma espertissimo nel ripartire imposte, distribuire multe e bastonate ed anche colpire d'interdetto qualche famiglia. Gli Ebrei di Tripoli, come quelli che sono due volte servi, stanno assai di sotto per istruzione ai confratelli di Mauritania e rimangono molto più di quelli ligi alle antiche pratiche ortodosse e ai costumi ereditarî.
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