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      Alcune famiglie copte, arrivate in Tripolitania insieme cogli Arabi, vi si mantennero in gruppi separati che sono troppo poco numerosi per avere qualche influenza. Sebbene non formino che una debole comunità, più attivi sono i Berberi Gierâba, ivi emigrati dall'isola tunisina di Gerba. Possedono le più ricche botteghe nei bazar di Tripoli, ma fanno loro concorrenza quattro mila Maltesi, che sono pure Arabi, sebbene cristiani di rito, inglesi di giurisdizione, italiani di lingua, ed in gran parte francesi di scuola. Codesta colonia semi-europea cresce ogni anno di Europei, nuovi venuti, la maggior parte Italiani, che sperano di diventare padroni e che si dan cura di fondar scuole proprie per propagare l'uso della loro lingua. Nel 1884 essi erano 800 su 1000 europei del continente(111).
     
     
      Non una città, nè uno stabile villaggio di alcune centinaia di capanne c'è sulle coste tripolitane della Grande Sirte ad ovest di Muctar. Per uno spazio di 500 chilometri non si vedono che gruppi di tende, rare capanne ed informi rovine. Nel medio evo, sorgeva sul littorale una «grande città», a cui Abû Obeid Bekri dà il nome di Sort, le rovine della quale sono oggi chiamate dagli Arabi Medinet es-Sultan, o «città del Sultano». Sort o Sirt fu in altri tempi il punto di partenza delle carovane, che per le oasi di Uadan e di Murzuk si recavano nell'interno dell'Africa, ma gli assalti de' Beduini nomadi furono causa che i mercanti prendessero la via che ad est degli altipiani ha per luoghi di sosta oasi abitate da agricoltori.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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