Talune delle rovine di Sort hanno avanzi di costruzioni romane; restano ancora in perfetto stato alcuni tubi d'acqua e serbatoi(112).
Tutta la regione delle steppe, a sud del littorale della Grande Sirte, è, a guisa della stessa costa, priva di città, sebbene i pozzi ed il letto degli uadi, ove l'acqua si raduna abbondantissima, siano luoghi naturali di ritrovo dei pastori erranti. Le città propriamente dette non si trovano che alla base dell'Harugi e della Montagna Nera, dove le acque scaturiscono in quantità sufficiente ad alimentare i palmeti ed a servire all'irrigazione dei cereali. Sono pure disabitate le oasi naturali che si succedono da est ad ovest alla stessa latitudine di Augila e di Gialo. Gibbiena ad oriente, Maradè nel centro, Abu Naim ad occidente, sono le tre principali depressioni seminate di verdi boschetti che sembrano sollecitare colonie d'agricoltori. Esse sono soltanto cinquanta metri sopra il livello del mare. A nord, verso la Grande Sirte e a sud verso i contrafforti dell'Harûgi s'innalzano scogli calcari che indicano esser ivi stato un altipiano dall'intemperie e forse dal lavorìo delle acque frastagliato in colonne ed edifizî bizzarri. I fossili, di cui son pieni quegli scogli, in alcuni luoghi compongono da soli la massa della pietra; la sabbia poi è seminata di conchiglie e foraminiferi. Ad est, dalla parte delle oasi di Augila, sorgono le più alte dune della regione del Sahara. Alcune arrivano a 160 metri. Le tre oasi sono ricchissime di palme, le quali però, tranne circa un migliaio, sono alberi selvaggi, o diventati tali, che crescono in macchie e danno frutti mediocrissimi e senza nocciolo.
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