Per il commercio con i bacini del Tzadé e del Niger, Tripoli ha sulle città occidentali, come Tunisi, Bona, Algeri, Orano, il vantaggio d'essere in relazioni dirette con il versante del golfo di Guinea. Mettono Tripoli in comunicazione con le città del Burnù e dell'Aussa due strade principali, una per Murzuk, l'altra per Gadamés, congiunte l'una con l'altra da vie intermedie. Prima del 1873, i carovanieri di Gadamès avevano il monopolio del commercio con codesti paesi, ma ora i mercanti ebrei di Tripoli organizzano le carovane dalla porta dei loro magazzini. I capi cui è affidata la condotta della kafilah sono partecipi di metà del profitto di tutte le operazioni, delle quali rendono esatto conto. Ciascun anno partono in media da Tripoli da sei ad otto grandi carovane, aventi da mille a tre mila cammelli e una scorta di centinaia di Arabi armati che si avventurano senza timore in terre ostili. Il viaggio fino alle prime città del Sudan dura d'ordinario due o tre mesi. Parecchi negozianti sono associati, ciascuno per cose differenti, in qualche speculazione comune, ma non possono avere la lor parte proporzionale di profitto prima di due anni, giacchè le operazioni d'un cambio fruttifero fra cotoni, scudi di Maria Teresa ed altri oggetti d'Europa con piume di struzzo, avorio, polvere d'oro, schiavi, durano lungo tempo ed i carovanieri tripolitani sono talora costretti, per raggiungere lo scopo, di passare da un mercato all'altro. Il loro ritorno è annunciato a Tripoli da corrieri di Socna o di Gadamès montati su mehari; così si avviano nuove speculazioni con i mercanti d'Europa sul prossimo arrivo della carovana.
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