D'ordinario le mercanzie si vendono all'incanto appena giunte. Dopo che l'Uadai si chiuse volontariamente al commercio d'Egitto e più ancora dacchè le provincie dell'alto Nilo insorsero contro il chedive, una nuova corrente commerciale sorse attraverso l'Africa nord-orientale per il For e il Uadai. Non più Alessandria, ma Tripoli è il porto d'importazione di ciò che acquista il Cordofan. Ciò nonostante, negli ultimi anni la principal causa della prosperità di Tripoli fu l'esportazione dell'alfa(130).
      Gran vantaggio di Tripoli è l'avere il monopolio degli scambi diretti con l'interno del continente. Di più è in felice posizione geografica press'a poco nel mezzo della costa africana in riva al Mediterraneo, in prossimità di Malta, della Sicilia e dell'Italia meridionale. Ciò nondimeno il suo commercio, sebbene sei volte di più di quello che faceva nel 1825 tutta la Tripolitania(131), riesce molto minore che quello di Tunisi e d'Algeri, che hanno popolazione locale più grande e maggior numero di Europei. La Gran Bretagna, come padrona di Malta con cui Tripoli ha rapporti quasi giornalieri, mantiene da sola più che la metà di tutto il commercio. Fornisce quasi tutto il cotone, detto maltese, dal nome dell'emporio insulare e riceve in cambio quasi tutta l'alfa(132). L'Italia, gli Europei a Tripoli sono quasi tutti Italiani, ha il secondo posto nel movimento degli scambî. In quanto alla Francia, essa sta perfino dopo la Turchia nel movimento di navigazione a Tripoli, ma dopo l'occupazione della Tunisia, che con la Tripolitania confina, crebbe notevolmente la sua parte di traffico(133). Nondimeno l'importanza di Tripoli come gran mercato resterà sempre precaria finchè il porto non sarà approfondito e riparato dai venti dannosi(134). Particolarmente il mese di gennaio i marinai temono avvicinarsi, perchè in tale stagione avvenne di frequente che alcune navi fossero dai venti di nord-ovest gettate contro la costa.