Da un secolo, il Fezzan fu visitato da numerosi viaggiatori. Nel 1798 Hornemann, uno de' missionarî spediti dalla Società d'esplorazione dell'Africa, traversò l'Arugi Nero e l'Arugi Bianco con un itinerario che nessun Europeo rifece più. Vent'anni dopo Lyon studiò la principal strada di commercio da Tripoli a Murzuk per l'oasi di Giofra e vi stabilì alcuni punti astronomici, secondo i quali furono poscia regolati gli itinerari d'Oudney, Denham e Clapperton. Il viaggio di Barth, Overweg e Richardson nel 1850 avvenne per la strada diretta che traversa la grande Hamada Rossa. Seguirono poscia le importanti esplorazioni di Vogel, di Duveyrier, di Beurmann, di Rohlfs, di von Bary, di Nachtigal, i quali, non solo tracciarono sulla carta l'intreccio delle strade da loro percorse, ma vi aggiunsero quelle che furono loro suggerite da molti Arabi. In tal guisa Rohlfs fece conoscere all'Europa la scoperta d'una delle oasi di Wau, fatta da Mohammed el-Tarhôni, arabo di Zella.
      Il Fezzan è nel tutto insieme disposto a guisa d'anfiteatro. Da tre lati è circondato da altipiani ed ha la parte bassa inclinata verso est. La sua media altitudine è di circa 200 metri ed i punti inferiori dell'oasi probabilmente non discendono oltre 200. La cavità più profonda, secondo Barth, sarebbe al pozzo di Caraba, ad est di Murzuk. Nell'estate stagna per alcuni mesi un lago in quella cavità, in cui colano le acque piovane d'un vasto bacino. La parte interna del Fezzan, che ha la forma d'un circolo, è molto ondulata e l'apparenza di rilievo, come pure l'altitudine, dimostrano che il bacino non fu certamente coperto dalle acque marine in un recente periodo geologico, come avevano poco fa supposto alcuni geografi, non per il Fezzan solamente, ma per tutto il Sahara.